La grazia ci colpisce quando siamo oppressi da grande dolore ed irrequietezza. Ci colpisce quando attraversiamo la valle oscura di una via insignificante e vuota. Ci colpisce quando il disgusto per noi stessi, la nostra indifferenza, debolezza, ostilità, e mancanza di una direzione e della padronanza di noi stessi ci sono divenute intollerabili. Ci colpisce quando, un anno dopo l'altro, la sognata perfezione della vita non compare, quando gli antichi impulsi ci dominano come è accaduto per anni, quando la disperazione annienta tutta la gioia ed il coraggio. Talvolta in quel momento, un raggio di luce si fa strada nelle nostre tenebre ed è come se una voce dicesse: "SEI ACCETTATO, accettato da ciò che è più grande di te e il cui nome non sai. Ora non chiedere il nome; forse lo scoprirai più tardi. Ora non cercare di far nulla; forse più tardi farai molto. Non cercare nulla, non compiere nulla, non proporti nulla. Semplicemente accetta il fatto che sei accettato!"
Se ci capita una cosa del genere, ci è data l'esperienza della grazia. Dopo una tale esperienza può darsi che non siamo migliori di prima, e può darsi che non crediamo più di prima, ma tutto è trasformato. In quel momento la grazia vince il peccato e la riconciliazione getta un ponte sull'abisso dell'isolamento. E quell'esperienza non richiede nulla, nessun presupposto religioso o morale o intellettuale, nulla tranne l'accettazione.
Alla luce di questa grazia, diveniamo consapevoli della forza della grazia nei nostri rapporti con gli altri e con noi stessi. Proviamo l'esperienza della grazia di riuscire a guardare con franchezza negli occhi di un altro, la grazia miracolosa della riconciliazione, della vita con la vita.
Paul Tillich, Nuovo Essere
1 commento:
Spero non Le dispiaccia se rubo il suo post! Auguri di un buon anno ricco di grazia!
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