domenica 27 settembre 2009

Quando sono debole, è allora che sono forte.


No, non è molto logico quello che dice san Paolo, non sta in piedi. Se sei debole sei debole, punto.
Ma il Dio dei paradossi e si fa trovare quando meno te lo aspetti, dove meno lo cerchi. E' fatto così, in barba a tutta la nostra devozione, in barba a dottrine sicure e plurisecolari. Lo incontri quando decide Lui, e non c'è pozione né formula magica capace di stanarlo.
Se vi è un luogo al mondo dove possiamo essere certi di trovarvi Dio, quello può essere solo la debolezza.
Nessuno vuole essere debole. Il debole in natura muore. Aspiriamo al potere, anche piccolo, circoscritto, ma reale. Poter decidere, poter muovere la realtà, le scelte delle persone: questo ci fa sentire protagonisti, attivi, importanti, ci fa sentire un pochino Dio.
Ma a ben guardare... quando sei potente le persone non ti vedono più per quello che sei ma per il potere che rappresenti. Quando sei potente non sei più quello che provi, non hai più una interiorità, ciò che conta, anche per te, è solo ciò che si vede, il tuo portamento, le tue parole, le tue decisioni. Nessuno sa se vi è una corrispondenza con quanto pensi davvero, e dopo un po' non lo sai più neppure tu. Quando sei forte è la tua forza che conta, non tu, e alla forza ci si abitua, ci si consola, ci si allinea fino ad interpretare con le sue categorie tutte le cose. E quando la forza se ne va?
Mi è capitato negli ultimi anni almeno un paio di volte di passare da fasi in cui tutti ti cercano perchè ricopri un ruolo, al momento in cui il ruolo scompare e attorno a te ecco il nulla totale. Eppure io sono sempre io: ma prima sorrisi, complimenti, suppliche, poi nulla, e quando sei tu che chiami ecco il sospetto, la fretta, le scuse... Per me è stata un' esperienza importante perchè ho capito sulla mia pelle che quando tutti ti cercano non è detto che cerchino proprio “te”, e quando nessuno più ti cerca non è detto che tu non valga niente.
Ecco, quando sei debole, e da un punto di vista umano non sei più così tanto influente, quando rimani con te stesso, senza punti fermi d'appoggio, è lì che se non fuggi dalla cruda realtà si vede davvero chi sei. Se tu “tieni” o no.

Cristo non aiuta in forza della sua onnipotenza, ma in forza della sua debolezza, della sua sofferenza! Qui sta la differenza decisiva rispetto a qualsiasi religione. La religiosità umana rinvia l’uomo nella sua tribolazione alla potenza di Dio nel mondo, Dio è il Deus ex machina. La Bibbia rinvia l’uomo all’impotenza e alla sofferenza di Dio; solo il Dio sofferente può aiutare
Bonhoeffer


E' per questo che credo in Dio. Perchè non credo in nulla di tutto ciò che è finito, umano e tangibile, e allo stesso tempo ho bisogno di punti di appoggio robusti, che tengano bene tutto il peso del mio bisogno di felicità. Dio non lo vedo, ma solo Lui può vedermi in quei momenti, e se la storia di Gesù Cristo è vera, allora esiste davvero un aggancio robusto tra la nostra vita umana e ciò che non deperisce.
Quando sono debole, sono nelle Tue mani.