giovedì 24 dicembre 2009

Santità, almeno tossisca...


«Il Natale – dice Berlusconi a Benedetto XVI in una lettera per il Natale 2009 - è un momento importante di riflessione per tutti gli uomini di buona volontà. Il messaggio di pace e di fraternità di Cristo, che dovrebbe regnare tra gli uomini, purtroppo viene dimenticato quando alla forza delle idee si risponde con la violenza verbale o financo fisica»
«Posso confermare - aggiunge il presidente del Consiglio - che i valori cristiani testimoniati dal Pontefice sono sempre presenti nell’azione del governo da me presieduto, che adotterà tutte le misure necessarie per garantire la serenità e la pace sociale»

Berlusconi ed i valori cristiani
Io mi sforzo di non parlare di Berlusconi su queste pagine, davvero, non è facile, ma ce la metto tutta. Sia perché le mie riflessioni ruotano attorno alla chiesa cattolica e non alla politica, e sia perché Berlusconi ama che si parli di lui, nel bene o nel male, e non parlarne è il peggior dispetto che gli si possa fare. Mi sforzo, dicevo, ma questa volta proprio non ci riesco. Berlusconi scrive al papa e dice che “i valori cristiani testimoniati dal Pontefice sono sempre presenti nell’azione del governo da me presieduto”.
Io penso che sia doveroso ribellarsi, come cattolici, a questa intrusione. Ho resistito quando si autodescrive come il Bene che lotta contro il Male, o quando ci spiega che l'amore vince sull'odio, ma quando si tira in ballo esplicitamente Cristo e la fede cristiana bisogna dire qualcosa.
Rispettare i valori cristiani non significa solo trattare su scuole private, aiuti alla famiglia e aborto. Anche le centrali atomiche sono una questione cristiana, anche lo scudo fiscale, anche il trattamento dell'immondizia, anche la libertà d'informazione, anche l'evanescente forum della FAO fatto nel 2009 a Roma, dove non è stato deciso nulla, è una questione etica. Anche il summit sull'ambiente a Copenaghen dove come se nulla fosse si è condannato a morte il pianeta dei nostri figli, è una questione che ci interpella come cattolici. E tutto questo senza il bisogno di scuotere dalla polvere le questioni private del premier quali rapporti con escort, festini orgiastici, processi evasi, leggi ad personam, questioni che da sole basterebbero per chiedere al pontefice almeno qualche colpo di tosse.
Come politico intrattenga pure rapporti cordiali con Ratzinger, Bertone e Bagnasco, se vuole. Baci tutti gli anelli e si faccia fotografare ad ogni occasione. Ma lasci stare Cristo e non ci spieghi il vangelo.
Bisogna dire qualcosa, - mi riferisco al pontefice - non si può tacere di fronte ad una autosantificazione così plateale del presidente del consiglio. Perché in certi casi il silenzio può davvero essere interpretato come assenso.
Caro presidente, se non glielo dice il papa glielo diciamo noi, cattolici qualunque: non basta dire che si rispettano i valori cristiani per rispettarli davvero. Parli pure male della magistratura e di Di Pietro, ma lasci stare Cristo e si sforzi di non nominarlo neppure, almeno a Natale. In fondo nel suo ruolo, non le è neanche richiesto. Lei deve rispondere del suo operato ai cittadini, non alla chiesa. Perché ripete questa cosa fino all'ossessione quando viene convocato da qualche giudice (cioè che lei deve rispondere solo ai suoi elettori) e se la dimentica davanti al papa?

La letterina di Di Pietro
Una cosa la vorrei dire anche a Di Pietro, che – sempre in questi giorni - non ha scritto al papa, ma direttamente a Gesù bambino. Per favore, Di Pietro, fai la tua opposizione, ma lascia stare Gesù bambino. Non iniziare anche tu ad usare un linguaggio religioso che non ti appartiene, non demonizzare Berlusconi come lui fa con te. Lascia perdere il diavolo e dì quello che devi dire, sul quale io spesso mi ritrovo, senza allusioni bibliche o toni comici che in quanto politico non sai usare. Si può parlare dell'impossibilità di dialogare con questo governo in tanti modi, senza ridicolizzare un evento che per noi credenti è sacro.

Auguri di buon Natale a tutti gli insofferenti verso il perbenismo natalizio e del mercato dei valori cristiani al quale anche quest'anno stiamo assistendo.

sabato 19 dicembre 2009