domenica 1 maggio 2011

Grazie


Signore Dio, grazie.
Del bambino salvato dall'alluvione,
della donna trovata ancora viva tra le macerie del terremoto,
dell'intervento allo stomaco andato bene.
Dio fammi andare bene a scuola,
fammi incontrare quella ragazza,
fa che l'inter vinca, e donami un lavoro e la salute.

No, questa preghiera non mi piace.
C'è qualcosa che non batte pari.

Possibile che il tuo amore si debba manifestare
con la collera che trattieni?
E' come si dicessi: grazie per non avermi picchiato.
Per aver colpito altri con terremoti e tumori.
Pochi giorni fa, era venerdì santo,
durante la via crucis ho sentito una preghiera che ringraziava
per le sofferenze che ci mandi, perchè mettono a prova il nostro amore per Te.
Possibile?
Tu sei Dio, e NON MI DEVI picchiare,
perchè sei padre e sei amore.
Tu sei Dio, e la natura è la natura.
Se tu interferisci nelle sue leggi,
che senso ha salvarne uno e lasciarne morire migliaia?
E se non interferisci sulle leggi della natura,
che senso ha ringraziarti per essere stati risparmiati?

E' misterioso il modo in cui agisci. Perchè comunque Tu agisci.
Ma si può anche non vedere il tuo passaggio,
non credere alla tua presenza.
Più che uno che fa, sei uno che c'è.
Il mondo del fare lo lasci a noi
con tutte le sue conseguenze.
E anche la natura fa il suo percorso
con tutte le sue conseguenze,
senza curarsi che sulla terra stiano camminando
uomini o dinosauri,
bambini innocenti, o batteri primordiali.
Tu non intervieni.
Se lo facessi saresti un grande ingiusto,
per i troppi che non hai salvato.
Se lo facessi saresti un Dio egocentrico che si preoccupa solo di essere
decantato, lodato, invocato.
Non ti cureresti di farci maturare,
e di renderci il più possibile capaci, autonomi, giusti.
Come un genitore fa con un figlio.

Tu sei il Dio che c'è, non che fa.
L'unica cosa che hai fatto
è stata quella di abitare il nostro cuore,
per esserci con noi sempre e renderci creature divine.

Io ti voglio ringraziare
non come si ringrazia un portafortuna.
Ma per la meraviglia che ogni tanto ancora mi assale,
perchè questa sensazione che Tu sia qui,
indimostrabile, inafferrabile,
colora ciò che accade, trasforma in musica ogni rumore,
fa si che non mi sieda e ci sia sempre una speranza.
Se Tu sei qui ed il fare dipende da me,
bisogna che mi dia una mossa,
e la smetta di aspettare il tuo santo fulmine a ciel sereno.
Io ti ringrazio per tutto ciò che c'è,
per il sole, le stelle, l'acqua, il fuoco,... certo,
ma soprattutto per il tuo amore, il tuo perdono,
la tua presenza silenziosa, rispettosa, puntuale.
Inutile, forse, per atei e fondamentalisti,
ma preziosa ed indispensabile per me.
Grazie.

1 commento:

Evergreen ha detto...

Questo sì che è pregare Dio!